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Le regole dello sport applicate al business: suggerimenti semiseri per una carriera duratura e brillante

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PBRisultati immagini per finale di wimbledon 1980

  • Si corre più veloci se si ha un avversario: inutile nasconderlo, avere qualcuno da battere ci fa andare più forte, ci fa essere più intelligenti e creativi.

 

Anche se sono sola nel mio ufficio penso sempre a chi voglio battere e su quale terreno. Voglio fare un prodotto migliore di quello di un competitor, un concept store più evocativo, una festa più glamour.

Il mio Business Plan nasconde un campo di Risiko scritto con l’inchiostro simpatico.

Quando intraprendete un’azione, inventatevi un avversario da battere (anche se lui non lo sa) e iniziate a gareggiare. Vi costringerà a misurarvi e a misurarlo. Vi darà energia per fare meglio, vi darà il gusto di piccole vittorie, anche se il vostro avversario non ha mai saputo di essere sceso in campo contro di voi.

Scovate il vostro benchmark e cercare di fare meglio di lui. Sarà più divertente oltre che più efficace.

  • Vincere è bello ma stravincere è cafone e pure sbagliato

Vi capiterà qualche volta di avere ragione, di essere nella manica del capo, di prendere il premio come migliore previsionista d’Europa, di avere avuto un discreto successo.

Bene, godetevela con discrezione.

Non con stucchevole falsa modestia, ma un minimo di understatement è di dovere.

Aggirarsi per l’ufficio tronfi della propria performance, rovesciare il cestino in testa al capufficio come nei sogni di Giandomenico Fracchia, gioire in modo sguaiato, non solo è fuori luogo ma non favorisce la carriera.

Quelli che oggi sono i vostri avversari, probabilmente domani saranno i vostri colleghi o alleati, o avversari ancora, ma vittoriosi in una nuova competizione.

Vi capiterà, se fate una buona carriera, di perdere qualche battaglia. Avrete in quel caso lo stesso rispetto che siete riusciti a elargire agli avversari nei momenti di successo.

  • Lasciare sempre all’avversario una via di uscita onorevole

Dato che il business è molto simile a un gioco, il fair play è necessario.

Nel tennis si stringe la mano all’avversario anche se si perde, e lo stesso si fa con il giudice di sedia anche se ha visto fuori una palla che per noi era dentro e vorremmo urlare “arbitro cornuto”.

Quando l’avversario è all’angolo, lasciare una via di uscita onorevole minimizzerà i danni che sono gli effetti collaterali di un confronto: chi non ha niente da perdere, anche sconfitto, può fare molti danni. Non solo è inutile infierire, ma è dannoso.

Salvare la faccia dell’avversario, lasciargli una via di uscita onorevole è spesso il modo migliore per godersi un successo senza strascichi penosi.

  • Se siete sicuri di perdere, non giocate

O meglio: cambiate gioco.

Io contro Federer non giocherei a tennis, ma magari lo sfiderei a chi mangia più anguria. Eviterò di perdere miseramente (a tennis) e potrò dire di avere vinto contro il divino Roger (a chi mangia più anguria, vabbè dettagli che trascurerò di sottolineare quando mi vanterò al bar, o durante una presentazione alla rete vendita…)

  • Se l’avversario è troppo pericoloso, fatevelo amico

Una volta la mia amica Carlotta attraversava da sola di sera Central Park (NY) e ha visto da lontano un gruppo di brutti ceffi. E’ andata loro incontro, chiedendo se la accompagnavano all’uscita del parco perché temeva che ci fossero in giro brutti ceffi. SIC.(Oggi Carlotta è viva).

Fate che il più bravo sia il vostro mentore, il vostro allenatore, non il vostro avversario

  • Il gioco è più divertente se ammirate il vostro avversario

McEnroe combatteva strenuamente, ma ammirava e stimava Borg. Hanno fatto insieme alcune sfide memorabili (ogni riferimento alla finale di Wimbledon 1980 è puramente casuale, 4 ore e 5 set che hanno fatto la storia del tennis).

Ho sentito una celebre coppia di stilisti, dietro le quinte, dire di volere essere imprenditori come Armani e eterni come Chanel, pur puntando a fare collezioni e vendite e sfilate di maggiore successo rispetto a Armani o Chanel.

Che noia è giocare con chi è troppo inferiore a noi! Che bello misurarsi con uno più bravo e darsi a mille per vincerlo!

Les jeux sont faits rien ne va plus

 


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